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mercoledì 6 marzo 2013

La Felicità

Non vi spaventate per il post delirante che seguirà. Sto vivendo un periodo molto... "introspettivo", direi. Ma sto bene. Nessuno chiami il 118!!!


Definizione Wikipediesca (tratta dal Vocabolario Garzanti) della parola Felicità:
"La felicità è lo stato d'animo (emozione) positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri"
Mica mi è piaciuta questa definizione.

Facciamo una verifica per capire se la definizione ha senso.
Che cos'è l'infelicità? Mi aspetterei una definizione del genere:
"L'infelicità è lo stato d'animo (emozione) negativo di chi ritiene insoddisfatti tutti i propri desideri"
E' sufficiente non riuscire a soddisfare i propri desideri per essere infelici?
No. Si può essere infelici a prescindere dal riuscire o meno a soddisfare un proprio desiderio.
Un esempio? Vi è mai capitato di avere avuto a che fare, in normalissime giornate, con persone "famose"? Avete mai avuto "contatti" con qualche VIP? Se sì, concorderete con me che nella stramaggioranza dei casi vi siete trovati, inaspettatamente, di fronte a persone apparentemente infelici. I VIP investono la propria vita nel tentativo di alimentare la notorietà. Raggiunta la notorietà... la naturale conseguenza diventa l'infelicità. Strano, eh?

E' necessario riuscire a soddisfare i propri desideri per essere felici?
No. Si può essere felici a prescindere dal riuscire o meno a soddisfare un proprio desiderio.
Un esempio? ... mmmmmm... non mi viene in mente un esempio.
Forse sto commettendo qualche errore di valutazione. Forse la definizione non è poi così errata.

Aspettate. Faccio qualche domanda ad Andrea.

Andrea, tu sei felice?
Mah... non molto.

Perché?
...................... ehm............ Non lo so.

E allora come fai ad affermare di essere infelice?
Non ho detto di essere infelice. Ho detto che non mi sento molto felice.

Eh no scusa, se non sei felice significa che tu sei infelice!
Ma no. Non mi sento infelice! Non ho motivi per essere infelice!

In pratica stai dicendo che tu non ti consideri né felice né infelice?
Beh... sì.

E allora ci spieghi cosa c'è tra "felicità" e "infelicità"?
L'equilibrio...

Felicità e infelicità sono due estremi.
Nessun essere umano può vivere bene in uno stato di infelicità permanente.
E nessun essere umano può vivere bene in uno stato di felicità permanente.

La soluzione è sempre e solo una: l'equilibrio.

domenica 29 aprile 2012

Introspezione...

Ho iniziato il blog con il tipico approccio del "tuttologo". Ma non è questo il mio vero intento.
Non mi interessa commentare gli eventi di cronaca per scatenare dibattiti e confronti. Non farò il solito provocatore che dice cose impopolari per suscitare l'interesse altrui. E neppure il qualunquista che dice cose scontate per ricevere approvazioni e conferme. La maggior parte dei blog sono così. E lo ammetto: alcuni di loro sono davvero divertenti ed efficaci proprio perché usano queste formule.

Ho aperto questo blog solo ed esclusivamente per "fissare" alcune idee che passano per la mia testa. Fissarle sui post ed ogni tanto rileggerli. Fra qualche tempo, probabilmente, mi verrà da sorridere rileggendo i post che ho scritto. Speriamo. :-)

Ho provato a cercare in giro la traduzione del comune modo di dire "Chiudersi a riccio", ed ho trovato la seguente definizione: "trincerarsi in un silenzio impenetrabile". Bella. Mi piace. Rende l'idea. Perfetta.

Spesso mi sono sentito dire: "Non ti devi chiudere a riccio!". Sì, lo ammetto: fa parte del mio terrificante carattere. Chi mi conosce lo sa. Chi mi conosce sa quanto fatichi a non "chiudermi a riccio". Ci combatto tutti i giorni. Se solo non intervenisse la mia parte razionale, sarei almeno 12 ore al giorno come il simpatico animaletto nella foto. Immobile. Ma sereno. Perché se qualcuno si volesse avvicinare... si pungerebbe. E questo mi permette di poter riflettere in santa pace e senza influenze esterne.

Questa mia... "caratteristica"... mi ha spesso penalizzato. Ho perso molte amicizie per questo motivo. Soprattutto per gli equivoci che inesorabilmente vengono a crearsi. Ma ne ho anche acquisite di importanti. E' difficile starmi accanto. E' difficile rimanermi amico. Perché è difficile capire il motivo dei miei comportamenti che mutano in modo repentino. Io sono così. Purtroppo. E per quanto lavori costantemente su me stesso... non riuscirò mai a cambiare questo aspetto del mio carattere. Quando sento il bisogno di riflettere... nel bene o nel male... nei momenti buoni o nei momenti meno buoni... mi chiudo a riccio. E basta.

Questo post ha il sapore "dell'autodenuncia". :-) E lo dedico a tutte quelle persone che vedono in me un enorme punto interrogativo. Comprese le persone che mi stanno moooolto vicino.