martedì 22 maggio 2012

NO CONDOM!!!! E poi...?

Oggi mi è capitato, così per caso, di porre ad un mio collega, molto credente, la seguente domanda: "Berlì... (adesso so che riderà leggendo, ndr)... ma perché la Chiesa è contro l'uso di contraccettivi? Non pensi che sia una posizione un po' 'fuori dai tempi'?".

In effetti è proprio una cosa che non riesco a comprendere: ma perché mai la Chiesa non mette mai in discussione dogmi che persistono da 2000 anni? Come è possibile pensare che le "regole di vita" degli individui di oggi possano essere le stesse medesime regole dei nostri avi vissuti, ad esempio, nel Medioevo???

Oggi viviamo in un mondo dove la scienza ci permette di conoscere in anticipo anche eventuali incompatibilità genetiche in una coppia, che porterebbero a procreare individui malati o con grossi handicap fisici. Nel Medioevo questo non era possibile. Cosa dovrebbe fare in questo caso una coppia: non avere più rapporti fisici? Mettere al mondo figli che avranno un'esistenza insopportabile e diventare spettatori consapevoli di questa tragedia?

"La Chiesa non tollera l'uso del preservativo anche perché inquina la fisicità della coppia, perché il preservativo rende l'atto fine a sé stesso"... Aspetta... questo è un paradosso: la Chiesa considera importante la fisicità ed il rapporto intimo che c'è tra marito e moglie... e non accetta che una coppia decida di vivere la propria sacrosanta sessualità senza rischiare di mettere al mondo figli? No. Non mi torna. Non sta in piedi.

Dobbiamo ammettere una cosa... le coppie di oggi, oltre a porsi il problema del rischio di mettere al mondo figli con problemi, si trovano a dover far fronte ad un altro dilemma: "siamo in grado di garantire una vita degna ai nostri figli?". La questione è molto più complicata di quel che possa sembrare. Un tempo c'era "poco". Tutti gli individui vivevano con poco. Le famiglie del ceto medio e medio-basso mettevano al mondo figli il cui "minimo indispensabile" per poter vivere era... "poco".
Ora, purtroppo, non è più così. Consumismo ed evoluzione sociale, ci ha portati a dover fare i conti con un "minimo indispensabile" che non è più "poco" come una volta. La questione economica, in una famiglia, è oggi un problema ben più complicato di un tempo. Per non parlare del fatto delle dinamiche che portano un ragazzino di 13 anni a sentirsi un emarginato ed un rifiutato dalla società se non possiede uno smartphone.

Non sto certo dicendo che il mondo di oggi sia migliore di quello vissuto dai nostri avi. Anzi, in linea generale, penso che sia esattamente il contrario. Ma non possiamo negare la realtà. Non possiamo far finta che questi aspetti siano trascurabili.

Perché la Chiesa non inizia a parlare un linguaggio più simile a quello usato nei giorni nostri? I dogmi e le regole sono importanti... fondamentali per qualunque individuo. Per i credenti ancora di più. Ma il non mettersi mai in discussione... è un gioco pericoloso. Gli individui che non si mettono mai in discussione... rischiano l'isolamento. Perché con il passare del tempo iniziano a parlare un linguaggio incomprensibile. Il "protocollo di comunicazione" è importante. In Elettronica, due dispositivi comunicano tra loro solo se condividono il medesimo protocollo di comunicazione.

7 commenti:

  1. Mettersi in discussione? Credi che anche tra i credenti le cose si accettino così e basta? Credi che non mi faccia o abbia fatto difficoltà la posizione della Chiesa?

    Credere è una scelta. Come tute le scelte deve essere pensata. Come tute le scelte implica un fidarsi, un valutare, un riconoscere.
    Pens davvero che cent'anni fa la vita fosse facile e quindi si potevano fare venti figli e ora no, e non se ne fa nessuno?
    Pensi davvero che andare dietro alle mode e alla mentalità, conformarsi a questo mondo moderno dia la felicità? Faccia crescere un ragazzo non complessato?

    Le evidenze che ho dicono il contrario. Le persone che conosco (e qualcuna anche tu la conosci) dicono il contrario.
    Io mi metto in discussione ogni giorno. Anche il fatto, ad esempio, che la sessualità possa essere qualcosa di diverso da un atto fisico inteso a non fare figli.
    Che poi ci si ritrova a quarant'anni, si decide che forse un figlio lo si potrebbe anche avere, ed ormai è tardi.
    Non è questione di regole. E' questione di cosa può rendere felice l'uomo. E la risposta è "non un telefonino".

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  2. Azz... sono quasi emozionato. Il primo commento vero. :)
    Dico solo che non è certo un telefonino che può rendere felice un uomo. Ma viviamo in un'epoca dove si può rendere infelice un individuo se quel telefonino gli viene negato.
    Ribadisco che non vedo questa cosa di buon occhio... ma non ne nego l'esistenza solo perché la considero assurda.
    E spesso ho la sensazione che ci siano troppe persone che negano aspetti della che vivono ogni giorno solo perché non li condividono. E' questo il gioco pericoloso di cui parlo.

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  3. Ciao!
    io sarei più fiducioso.
    Anche nei favolosi anni 80 (anzi soprattutto) c'era, anche nello stesso ambiente sociale, aveva qualcosa che altri non avevano: il Vic 20, il Commodore, un gatto, la moto.
    io sono sopravvissuto, anzi vissuto, perchè i miei genitori mi hanno reso talmente saldo da poter capire la differenza tra avere cose e essere qualcuno.
    Semmai la domanda che mi faccio è simile alla tua ma và un po'più avanti: e se io non dò a mia figlia lo smarthpone a 13 anni lei magari comincia a farsi fare foto per comprarselo o magari taglieggia le amiche? sono in grado di accettare il rischio? e soprattutto cosa posso fare per evitare che succeda?

    Bene.
    posto così il discorso passa subito a qualcosa di più profondo: come educare.
    Adesso mi viene solo da dire questo: comincio io a rinunciare a qualcosa e ad essere felice lo stesso. così poi magari sarò credibile quando glielo spiegherò.
    Anche se ho vissuto gli anni 80.
    Luca Roberto

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  4. Innanzitutto... grazie per l'intervento Luca Roberto.
    Da "ragazzino degli anni '80" non posso che condividere ogni singola frase del tuo commento.
    In effetti, non essendo io "padre" mi sono buttato su un terreno dove l'ipotesi è alla base di ogni mio pensiero. Ma so bene cosa significhi essere "figlio".
    Ho avuto la fortuna di avere dei genitori che mi hanno trasmesso il valore del "guadagnarsi" ciò che si desidera. Il mio primo computer... la mia prima tastiera musicale... con orgoglio, sono stato io a guadagnarmelo (o almeno così mi hanno fatto credere perché ho raccimolato mancette e regalini fino a raggiungere la cifra necessaria). Ma non ho mai dato niente per scontato.
    Oggi, però, ho la sensazione che essere "figli" sia più complicato rispetto a quanto ho vissuto io. Mi sbaglierò... ma i falsi miti di oggi sono in quantità ben superiore rispetto alle mode che hanno accompagnato la mia adolescenza.
    E questo complica notevolmente il ruolo di "educatore". O sbaglio?

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  5. Sta diventando sempre più labile il confine tra genitore e figlio, loro crescono in fretta, noi invecchiamo molto lentamente. Capita di trovare degli adolescenti di 40 anni e dei 13enni che si atteggiano a uomini. Comunque con un po' di buon senso si può essere buoni genitori. Per quanto riguarda la Chiesa io sono molto perplesso su tante posizioni, il preservativo, l'omosessualità, la vicinanza di alcune società (es Finmeccanica) alla Santa Sede...etc etc. In mezzo a tutto questo vedo la presenza di persone che migliorano il mondo, diventa difficile farsi un idea precisa.

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  6. Azz... peccato non ci sia il "mi piace" qui sul blog. :)
    Comunque... mi piace.

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  7. Sono arrivata qui per caso :-) però c'è una cosa che non citi nella tua domanda ed è legato alla salute. Il discorso dell'uso del preservativo per la mancata procreazione è un discorso superato con il famoso calendario fertile. La Chiesa non condanna l'atto sessuale fine a se stesso, e infatti permette ai credenti l'uso del calendario. Quello che lascia perplessi è invece legato alle malattie sessualmente trasmissimibili anche se anche in questo caso prevedendo il rapporto monogamo solo dopo il matrimonio ne riduce il rischio. Sul dialogo concordo con te, così come sull'ammodernamento della Chiesa, sarebbe però da focalizzare sulla tutela dei giovani con l'uso di protezioni adeguate per la scoperta del mondo senza rovinarsi la vita

    http://www.youtube.com/watch?v=XMzbub2M9Xk

    Bacino Andrea :-* Alessia

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