sabato 5 maggio 2012

Quel globo che toglie il fiato...

In questo week-end arriverà la "super-Luna". Probabilmente non riusciremo a vederla a causa del brutto tempo, ma la Luna apparirà più grande del 14% rispetto al solito ed il 30% più luminosa.

Sin da bambino, guardare la Luna è una delle pochissime cose che... mi toglie il fiato. Non voglio certo diventare "patetico". In realtà non sono una persona dall'animo molto romantico. Ahimè.

Ma la Luna... accidenti. Più volte nella vita mi è capitato di rimanere incantato a guardarla per minuti. E' una sensazione che non so spiegare. Difficilmente mi trovo a vivere momenti in cui mi sento davvero rilassato. Ecco: guardare la Luna mi rilassa. E mi provoca emozione.

Non credo certo nell'astrologia. I cancerini come me sono chiamati "figli della Luna" perché è proprio la Luna a governare il segno del Cancro. Boh. Non so argomentare un tema come quello dello studio degli astri.

Ma sarà un vero peccato non poter osservare quella meraviglia della Natura proprio nel giorno in cui è così vicina al nostro pianeta.


"La luna è come la libertà: sta in cielo e in fondo al pozzo."
Antonio Delfini



giovedì 3 maggio 2012

Canne legalizzate!!!

La notizia è bella fresca: il Consiglio Regionale toscano ha approvato la proposta di legge che consentirebbe alle strutture sanitarie regionali di erogare farmaci a base di cannabinoidi per combattere il dolore, nelle cure palliative e in alcuni tipi di terapie come la sclerosi multipla, la depressione o il glaucoma.

Bene. Ovviamente il messaggio che è arrivato a molti è stato: "Finalmente potremo farci le canne tranquillamente!".

Leggo articoli come questo, presente su RollingStone Magazine, una "rivista" che tratta principalmente temi legati alla musica ... e già dal titolo inizio ad innervosirmi. Dal sottotitolo inizio a non aver più dubbi su come andrà avanti l'articolo. Mi verrebbe già voglia di chiudere la pagina. Ma cerco di andare avanti. Mentre leggo, però, mi tranquillizzo. Anche perché è praticamente tutta una citazione virgolettata.

E poi arriva il boom finale: "Ma una breccia verso la piena legalizzazione delle droghe leggere è stata aperta. Il proibizionismo ha le ore contate?".

E no. Qui mi incazzo. Questo mi irrita. E parecchio. Io posso essere favorevole o contrario alla depenalizzazione dell'uso di droghe leggere. Non dirò neanche come la penso in questo post. Ognuno può esprimere la propria idea. Ci mancherebbe!

Ma qui si sta strumentalizzando in malafede una relazione tecnica fatta da medici per far passare il messaggio che siamo vicini al momento in cui tutti potranno liberamente farsi canne e coltivare piante di marijuana nel proprio orticello. No. Questo non lo accetto. E non lo accetto da una testata come RollingStone Magazine che dovrebbe avere uno spirito "giovane", lontano da quell'odioso modo di strumentalizzare le notizie tipico delle attuali importanti testate giornalistiche.

Qui, se vi va di leggerlo, potete trovare l'articolo esposto con serietà.

Si parla di terapia del dolore signori, oggi già presente mediante l'ausilio di oppiacei. Non di terapia della bamba. Su dai... siate seri.

lunedì 30 aprile 2012

Rivoluzione o rassegnazione?

Ho trovato in giro per la rete una tabellina che mi ha sconvolto, ed è la seguente:



E' incredibile. Non sono certo un esperto di economia, ma in effetti mi ricordo quando mi bastavano 45€ per un pieno, mentre adesso ce ne vanno circa 75€. E stiamo parlando solo di 3 anni fa!!!
L'unica cosa davvero certa è che il mio stipendio non è variato da tre anni a questa parte. In realtà non è variato da 5 anni a questa parte (e 5 anni fa è il momento in cui ho cambiato azienda, altrimenti sarei andato ulteriormente a ritroso).

Io non saprei prevedere per quanto tempo reggerà questa situazione. Per pura curiosità ho provato ad effettuare la seguente ricerca su Facebook: "rivoluzione Italia". Beh... non sono riuscito a contare tutti i gruppi che incitano alla rivoluzione. Provate.

La gente è stanca. Non ce la fa più. E la gente, ormai, comunica. Non so se siamo davvero alla vigilia di una vera e propria "rivoluzione"... un nuovo '68... Ma una cosa è certa: gli strumenti per comunicare e per organizzarsi, oggi, non sono neanche lontanamente confrontabili con quelli presenti verso la fine degli anni '60. Forse gli italiani sono un po' più stanchi di allora. Forse mancano leader. Forse non si sa più con chi prendersela.

E la rassegnazione collettiva, a mio parere, fa molta più paura di una ipotetica rivoluzione...

domenica 29 aprile 2012

Introspezione...

Ho iniziato il blog con il tipico approccio del "tuttologo". Ma non è questo il mio vero intento.
Non mi interessa commentare gli eventi di cronaca per scatenare dibattiti e confronti. Non farò il solito provocatore che dice cose impopolari per suscitare l'interesse altrui. E neppure il qualunquista che dice cose scontate per ricevere approvazioni e conferme. La maggior parte dei blog sono così. E lo ammetto: alcuni di loro sono davvero divertenti ed efficaci proprio perché usano queste formule.

Ho aperto questo blog solo ed esclusivamente per "fissare" alcune idee che passano per la mia testa. Fissarle sui post ed ogni tanto rileggerli. Fra qualche tempo, probabilmente, mi verrà da sorridere rileggendo i post che ho scritto. Speriamo. :-)

Ho provato a cercare in giro la traduzione del comune modo di dire "Chiudersi a riccio", ed ho trovato la seguente definizione: "trincerarsi in un silenzio impenetrabile". Bella. Mi piace. Rende l'idea. Perfetta.

Spesso mi sono sentito dire: "Non ti devi chiudere a riccio!". Sì, lo ammetto: fa parte del mio terrificante carattere. Chi mi conosce lo sa. Chi mi conosce sa quanto fatichi a non "chiudermi a riccio". Ci combatto tutti i giorni. Se solo non intervenisse la mia parte razionale, sarei almeno 12 ore al giorno come il simpatico animaletto nella foto. Immobile. Ma sereno. Perché se qualcuno si volesse avvicinare... si pungerebbe. E questo mi permette di poter riflettere in santa pace e senza influenze esterne.

Questa mia... "caratteristica"... mi ha spesso penalizzato. Ho perso molte amicizie per questo motivo. Soprattutto per gli equivoci che inesorabilmente vengono a crearsi. Ma ne ho anche acquisite di importanti. E' difficile starmi accanto. E' difficile rimanermi amico. Perché è difficile capire il motivo dei miei comportamenti che mutano in modo repentino. Io sono così. Purtroppo. E per quanto lavori costantemente su me stesso... non riuscirò mai a cambiare questo aspetto del mio carattere. Quando sento il bisogno di riflettere... nel bene o nel male... nei momenti buoni o nei momenti meno buoni... mi chiudo a riccio. E basta.

Questo post ha il sapore "dell'autodenuncia". :-) E lo dedico a tutte quelle persone che vedono in me un enorme punto interrogativo. Comprese le persone che mi stanno moooolto vicino.

venerdì 27 aprile 2012

Il ritorno dell'orco


E ci risiamo.

L'ennesimo ed insopportabile omicidio passionale.

Di nuovo l'orco che si porta via, questa volta, un angelo di 20 anni. E di nuovo quel senso di rabbia collettiva che ci rende orchi tra gli orchi. "Ce l'avessimo tra le mani quel bastardo...". Chiunque l'ha pensato.

Perché tutta questa violenza? Perché l'uomo non è più in grado di gestire una relazione che finisce?
Oggi si parla tanto di stalking, ed esperti affermano che le cause di questo comportamento siano da attribuire al fatto che l'uomo non abbia ancora del tutto "metabolizzato" l'emancipazione femminile.

Da uomo che ha vissuto direttamente l'interruzione di una relazione consolidata e durata parecchio tempo, posso confermare che l'elemento debole in queste situazioni è molto spesso l'uomo. E i fatti lo dimostrano.

Ma la violenza, a mio parere, non può essere diretta conseguenza dalla disperazione nel vedere terminato il rapporto che ci ha tenuti legati ad un'altra persona. Io non posso credere che un non-violento per natura possa arrivare ad uccidere in preda ad un improvviso raptus. E ad uccidere la persona che ha amato o cha ama ancora.

Possiamo andare avanti per l'eternità a discutere su temi come l'emancipazione femminile, il ruolo dell'uomo e della donna nella società odierna, la violenza nei confronti delle donne... Questi problemi vanno risolti alla radice: dall'educazione che arriva dalle scuole e dall'interno delle mura domestiche.

E la mia sensazione è che un tempo la scuola fosse l'elemento fondamentale per l'educazione infantile... ma solo perché alle spalle c'erano nuclei familiari solidi ed attenti all'educazione dei propri figli. E' inutile prendersela con gli insegnanti. Io avevo rispetto per la mia maestra e con tutti noi era autorevole, se non addirittura autoritaria. Perché era anche un'educatrice: se sbagliavamo, ci sgridava. Ma poteva farlo. Perché gli alunni che seguiva la rispettavano. E questo grazie alle famiglie di quei bambini che sono riusciti a trasmettere loro l'importanza di quella figura.

I bambini di oggi sono oramai dei mini-adulti che vivono quotidianamente lo stesso identico stress che vivono i genitori. Ma non hanno ancora le forze per poter sopportare quel tipo di stress da soli. Oggi i problemi nascono all'interno delle mura domestiche, dove non c'è più "tempo" per dialogare e non si è più in grado di correggere quei piccoli errori che tutti ci troviamo a dover affrontare durante la nostra crescita. Quei piccoli errori che genereranno individui insicuri, repressi e violenti... tanto da arrivare a rubare la giovane... troppo giovane vita di Vanessa.